Subito dopo l’attacco di Pearl Harbor, i Walt Disney Studios furono messi sottosopra in quanto venivano fatte richieste di film propagandistici dal Ministero del Tesoro, dell’Agricoltura, dell’Aeronautica, della Marina e dallo stesso presidente segli Stati Uniti Roosevelt.

Il personaggio disneyano in grado di poter incarnare gli ideali degli Americani durante il periodo di guerra fu Paperino, il quale si incaricò di condurre gli studi disneyani in prima fila nella lotta contro il nazismo di Hitler e soci.
I cortometraggi prodotti durante la Seconda Guerra Mondiale sono quelli raramente citati e visti, specialmente “Der Fuehrer’s Face”che tradotto in italiano sarebbe “La Faccia del Fuehrer”.

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Questo è uno dei miei corti preferiti, e sebbene è un cartone molto divertente, è anche uno dei film di propaganda più efficaci durante i tempi di guerra. Qui troviamo il povero Paperino che viene svegliato da una marcia che canta in onore delle virtù naziste: la banda include l’imperatore del Giappone Hirohito al bassotuba , Mussolini alla grancassa e il militare tedesco Goering all’ottavino.

 

In questo villaggio tedesco la svastica è ovunque: sulla carta parati, sulla sveglia, sugli oggetti domestici… mentre le siepi e gli alberi sono tagliati a forma di croce uncinata e scattano nel saluto romano.

Mussolini

Hiroito a sinisra, Hitler al centro e Mussolini a destra

A causa della guerra, la colazione di Paperino consiste di pane di segatura, di caffè di qualità scadente e di uno strano miscuglio al sapore di uova e pancetta. La banda gli sbandiera davanti agli occhi una copia del Mein Kampf (la bibbia del nazismo) per un momento di lettura, per poi entrare a passo di marcia in casa e “scortarlo” al lavoro in una fabbrica di munizioni.

Di pezzi divertenti ce ne sono tanti , ma personalmente i miei preferiti sono due:

Paperino con un ritmo frenetico si trova ad avvitare proiettili, che scorrono su una catena di montaggio, e nello stesso tempo, a salutare Hitler quando vede i ritratti incorniciati del Fuehrer.

 

 

Dopo una breve pausa di riposo, a Paperino vengono fatti eseguire alcuni assurdi esercizi di ginnastica (i quali consistono nel posizionarsi come una sorta di svastica) e in seguito il povero Donald deve eseguire il saluto, di fronte ad uno sfondo finto con dipinte le Alpi.

 

Durante questo tour de force, Paperino soffre di frequenti allucinazioni: le immagini si spaccano, le ombre s’allungano e Donald assume sempre di più contorni elettrici, ha lo sguardo stralunato e il corpo tremante…. e solo quando le allucinazioni finiscono, finalmente si ritrova nel proprio letto, a casa, negli Stati Uniti, e capisce che è stato tutto un terribile incubo. Alla fine, Paperino abbraccia una Statua della Libertà in miniatura, ringraziando di essere cittadino degli Stati Uniti d’America.

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E’ un vero peccato che questo cortometraggio, a causa della sua trama, sia stato censurato per molti anni. In molti paesi, specie in Germania, si credeva che in seguito alla pace pattuita da tutti le nazioni, le successive generazioni tedesche si sarebbero offese. E solo nel 2004 fu ufficialmente pubblicato all’interno del Disney Treasure “On The Front Lines” (il quale consiglio di vederlo a tutti voi!).
Vinse un Oscar nel 1943 e fu l’unico corto di Paperino a vincerlo. Inoltre nella lista dell’animatore Jerry Beck si classificò al numero 22 come miglior cartone di tutti i tempi.
Un’altra chicca di Der Fuehrer’s Face è la sua canzone cantata dai capi nazi-fascisti: è una sorta di inno anglo-tedesco al nazismo, in cui è evidente una vena sarcastica all’interno dello stesso.
La musica in questo cartone fu scritta dal compositore Oliver Wallace, il quale incominciò la sua carriera alla Disney nel 1936. La canzone ebbe un ruolo molto importante: infatti inizialmente il cortometraggio si intitolava “Donald Duck in Nutzi Land” (Paperino nella terra del Nazismo), ma succesivamente la canzone diventò una vera e propria hit a quell’epoca, al tal punto che Walt Disney decise di cambiare il titolo in Der Fuehrer’s Face.

Ma riguardo questa canzone e altre chicce su Der Fuehrer’s Face ne parlerò nei prossimi post…

Nel frattempo gustatevi Der Fuehrer’s Face:

 

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