Il Grande Gatsby: La nostra recensione

“Scommetterei che ha ucciso un uomo”.
“Piuttosto è che durante la Guerra ha fatto la spia per i tedeschi.”
“Non vuole avere guai con nessuno”.
“Mi spaventa. Non vorrei ce l’avesse con me.”
Queste sono le dicerie che si affollano nelle sfarzose feste organizzate dal misterioso Gatsby.
Già, ma chi è in realtà questo uomo? E che cosa è che lo rende così “grande”?
Siamo a New York, 1922. Il regista Baz Luhrmann ci porta nell’epoca dello sfavillante jazz, dei titoli in borsa alle stelle e del contrabbando d’alcol. In tutto ciò troviamo Nick Carravay – interpretato da Tobey Maguire-, uno dei tanti giovani alla ricerca del Sogno Americano.
Trasferitosi dal Minnesota alla frenetica New York, Nick è in cerca di fortuna e col desiderio di diventare uno scrittore famoso.
La sua abitazione è un’umile casotto ubicato a Long Island, niente a confronto con la maestosa tenuta di sua cugina Daisy e del suo ricco e donnaiolo marito di nome Tom, che si trova al di là della baia.
Non per sua volontà, la modesta dimora di Nick è proprio a fianco del favoloso castello di Jay Gatsby, l’organizzatore di luccicanti party che reggono il confronto con quelli di Versailles di Luigi XIV. Peccato però che nessuno degli invitati non abbia mai conosciuto il padrone di casa, ma a loro poco importa, l’importante è divertirsi.
Ed è a uno di questi party, tra coppe di champagne, gente altolocata, piume e lustrini che Nick conosce Gatsby e ben presto diverrà il testimone e il narratore della tragica storia d’amore che lega Gatsby e sua cugina Daisy.
Tra i due nascerà una forte amicizia – anche se breve- dove Gatsby confiderà al suo nuovo (e unico) amico il suo passato.
Un giovane e ambizioso ragazzo di origini umili che si è fatto strada tra i ricchi di Long Island con affari sporchi. Tutta la sua esistenza (e la sua ricchezza) è stata programmata per un unico scopo: riconquistare il cuore di Daisy, interrotto cinque anni prima per la partenza di lui per la guerra, e lei aveva finito per sposare, non senza rimpianti, suo marito Tom, ex campione di polo.
Il Grande Gatsby Leonardo DiCaprio Carey Mulligan Joel Edgerton foto dal film 2Uno degli eroi romantici e tragici che la letteratura ci abbia mai consegnato, interpretato egregiamente da Leonardo Di Caprio, con la speranza da parte mia che finalmente vinca un Oscar. Ha sempre ricevuto nominations, ma non ha mai vinto.
Il 3D ci permette di immergerci in questo mondo irreale nel furore dei Ruggenti Anni 20: le suntuose scenografie tra gigantesche piscine e lampadari, gli scintillanti costumi e i motori ruggenti sono portavoci dell’eccesso e della maestosità.Se da una parte le scenografie e i costumi, curati da Catherine Martin, premio Oscar per Moulin Rouge! Sono anni 20, dall’altre parte troviamo una colonna sonora moderna. Infatti i mega party di Gatsby vengono accentuati da canzoni hip-hop, in cui hanno collaborato Jay-Z, Beyoncè e Andrè 3000.
Una scelta bizzarra che il regista spiega così:

Il romanzo di F. Scott Fitzgerald è disseminato di riferimenti musicali specifici all’ambientazione della storia nel 1922. Naturalmente riconosciamo quella che Fitzgerald ha definito ‘Era Jazz,’ e questo è il periodo rappresentato sullo schermo, ma noi – il suo pubblico – viviamo in un’era definita ‘hip-hop’ e desideriamo che i nostri spettatori percepiscano l’impatto della musica moderna nello stesso modo in cui Fitzgerald ha fatto per i suoi lettori ai tempi della pubblicazione del suo romanzo

Molti hanno criticato Il Grande Gatsby, per primi quelli di Cannes, dove il film ha aperto il Festival giunto quest’anno alla 66esima edizione.La mia opinione è quello di aver visto un film interessante nella trama, nella spettacolari scenografie e costumi e negli interpreti.
Amatelo o no, ma di certo è un film che attrae la nostra attenzione in confronto alle altre proposte attualmente in programmazione.

 

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