[RECENSIONE]: Belle e Sebastien

Vi ricordate la serie animata degli anni ‘80 Belle e Sebastien in cui venivano narrate le vicissitudini del piccolo Sebastien in compagnia del suo amico a quattro zampe e dal pelo candido come la neve, di nome Belle?
Bene da oggi 30 Gennaio è anche possibile vederne la trasposizione cinematografica e questa e la nostra recensione!

Il film del regista Nicolas Varnier è un mix di tenerezza, drammaticità e a tratti anche documentaristico.
La tragicità della Seconda Guerra Mondiale fa da sfondo alla trama: i nazisti in uniforme danno la caccia ai partigiani di un villaggio francese, accusati di aiutare il passaggio degli ebrei in Svizzera.
In tutto ciò c’è Sebastien, un bambino orfanello e suo nonno adottivo Cèsar. Quest’ultimo insieme agli uomini del paese danno la colpa della morte delle loro pecore alla “bestia” e armati di fucile tentano di farla fuori. Già ma chi è “la bestia”?
Semplicemente un dolcissimo Pastore dei Pirenei in fuga da un padrone violento. Sebastien che lo vede da vicino e mano a mano lo conosce, ne capisce la natura docile e mansueta e sa che non è lui a causare la morte del gregge.
Riuscirà Sebastien a far cambiare idea agli stolti uomini del villaggio?

Il manto bianco e morbido del cane si contrappone all’oscurità del cuore degli uomini del villaggio, incapaci di vedere al di là del proprio naso, e il ritmo incalzante dei passi dei tedeschi si scontra con la calma e la pace che si respira in mezzo alla natura incontaminata. Questo perfetto dualismo rende grande questo film, che con la sua storia riesce ad attirare l’attenzione dello spettatore.

Ottimo è l’esordio di Félix Bousset, il bambino di sette anni e mezzo, nel ruolo di Sebastien.
Belle è invece niente proprio di meno che un bellissimo cane italiano di nome Fripon. Questo ammasso di soffice e candida pelliccia (a chi non verrebbe voglia di coccolarselo tutto?) pesa circa 80 kg, ha tre anni e proviene dritto dritto dall’Allevamento di Rocca Canavese, in provincia di Torino. E’ bello pensare che ci sia un po’ d’Italia in questo spettacolare film.

Ma a questa coppia vincente, si deve aggiungere un terzo protagonista: la Natura.
Grazie alle inquadrature sembra di stare a guardare un documentario di National Geographic. Le immagini della bellezza dei paesaggi delle Alpi, la fauna che ne abita e l’acqua cristallina dei torrenti sono solo alcune chicche che la pellicola ci regala.L’amicizia e il rispetto degli animali, l’orrore della guerra in contrapposizione con la bellezza della natura sono gli ingredienti che rendono questo film commovente e delizioso.
Assolutamente da vedere!

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