Epic – Il Mondo Segreto: La nostra recensione

 

Solo perché non hai visto qualcosa, non vuol dire che non esista…

Parte da questa frase la fantastica avventura in cui l’adolescente Mary Katherine si imbatte nell’incantato – e minuscolo – mondo della natura.

Fin da bambina la protagonista è scettica nei confronti del padre, un uomo bizzarro che sostiene con fervore che esista una civiltà microscopica e invisibile agli occhi degli esseri umani, che vive proprio nella foresta

Il professor Bomba, il nome del padre, ha dedicato tutta la sua esistenza alla ricerca di questi piccoli esserini, mettendo in secondo piano la “vita reale”, ovvero quella composta dalla sua famiglia. Delusa dal suo atteggiamento, la giovane ragazza decide di abbandonarlo, ma nel tentativo di fuga si ritrova miniaturizzata, scoprendo quel minuscolo popolo che il padre ricerca da sempre, e viene così coinvolta in una rocambolesca avventura dalla quale dipenderà il destino della foresta.

Liberamente ispirato al libro “The Leaf Men and the Brave Good Bugs” di William Joyce, Epic – Il Mondo segreto è il nuovo film d’animazione in 3D dei Blue Sky Studios e di Chris Wedge, il papà dei quattro capitoli dell’ Era Glaciale.

In realtà l’idea di realizzare questo film risale al 1998, quando Wedge visitando una mostra di dipinti di fine ‘800, in cui erano raffigurati piccole civiltà che vivevano nel bosco, ne rimase talmente affascinato dai colori della natura e da queste creature, che decise di farne un film.

A dir la verità, la trama non è una delle più originali, nella foresta si scontrano due forze contrapposte: da una parte abbiamo i Leafmen, le guardie speciali che hanno il compito di tutelare tutte le forme di vita della foresta, in primis la Regina Tara (doppiata da Beyoncè in originale e da Maria Grazia Cucinotta in italiano), colei che fa rifiorire la natura laddove regna l’aridità, e dall’altra parte troviamo i Bogani, creature maligne il cui intento è distruggere la foresta appassendo le piante e spegnendo nel marciume ogni piccolo germoglio.

L’epica lotta tra il bene e il male, la luce e le tenebre, il colore e il nero è un clichè che prevale in tutto il lungometraggio, in più guardandolo potreste imbattervi in un déjà-vu,.

Infatti le coloratissime ambientazioni ricordano molto quelle di Avatar, la minuscola civiltà vi farà tornare in mente Arthur e il popolo dei Minimei, il tema del rimpicciolimento vi rammenterà Tesoro, mi si sono ristretti i ragazzi e con la regina di colore Tara, vi si accenderà una lampadina, accostandola alla principessa Disney Tiana de La Principessa e il Ranocchio.

Certo, Epic non spiccherà per la trama e l’originalità, ma se questo può essere un difetto, dall’altra parte questo film ha messo in risalto il suo punto forza, ossia il comparto visivo.

Questa semplicità della storia ha permesso ai Blue Sky Studios di dimostrare i loro progressi nel mondo dell’animazione, riscontrati nella maestria di far risultare vero un mondo irreale.

Vedendo quegli ambienti naturalistici, l’illuminazione, le immagini delle cascate e dell’acqua si fa a fatica ad affermare che si ha di fronte un film fatto al computer.

Tra scene di battaglie spettacolari, coloratissimi paesaggi e divertentissimi personaggi (da tener d’occhio Mub e Grub, la stralunata coppia composta da una lumaca e da una chiocciola, doppiate in italiano dal duo comico Lillo&Greg), Epic vi emozionerà portandovi in un mondo incantato in cui la legge suprema è quella di difendere la natura, e rispettandola, riusciremo anche noi a vivere in un mondo migliore.

 

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